“Movimento e gioco”
di Ferruccio Cartacci – Erickson
Collocazione: PS PM CARTF2
“Gioca con me”
di Lawrence Cohen – Feltrinelli
Collocazione: SOC FAM COHELJ
“Naturalmente giocando-Viaggio a Fantàsia-Quando la testa ritrova il corpo”
di Sigrid Loos – EGA
Collocazione: ED PRO LOOS 1, 2, 3
“Bambini in movimento”
di Giovanna Paesani – La Meridiana
Collocazione: PS PM PAESG
“Giochiamo a rilassarci”
di Marina Panatero – Tea Pecunia – Feltrinelli
Collocazione: PS PM PANAM
Giocare, che bello. Con i coetanei, specialmente. Ma anche in famiglia, al tavolo della sala da pranzo o nel cortile insieme ai coetanei. I bambini cercano occasioni per correre, cercarsi, acchiapparsi, conoscersi. Li spinge il bisogno di divertirsi, farsi degli amici e scoprire possibilità (e limiti) del proprio corpo e del proprio mondo. E’ un bisogno che va rispettato come un diritto, tanta è la sua importanza nella crescita.
C’è il gioco libero, improvvisato e quello organizzato. L’uno e l’altro sono utili alla crescita armoniosa. Il gioco che ha dietro un pensiero adulto, si pone degli obiettivi educativi e non c’è genitore che non ne sia consapevole ma sono soprattutto coloro che lavorano nella scuola a utilizzare il gioco come mezzo di apprendimento, dato che apre mente e sensi alla creatività, alle emozioni, all’attenzione e alla relazione. In situazioni di difficoltà, inoltre, il gioco è un vero e proprio strumento di cura.
La Biblioteca specialistica della Domus possiede dei bei libri sul gioco, rivolti in particolare a insegnanti della scuola d’infanzia ed educatrici. Hanno la caratteristica di essere molto pratici, con esempi, grafici e proposte. Nei libri di Loos e Paesani troviamo giochi sulla percezione corporea e sensoriale, sulle abilità manuali, sul correre-saltare-lanciare, sull’afferrare e sul ritagliare, sul conoscersi e cooperare. Ma ci sono anche giochi per rilassarsi e riposarsi (Panatero, Giochiamo a rilassarci). I giocattoli non sono onnipresenti ed è interessante che alcuni libri (Loos, Quando la testa ritrova il corpo) puntino sull’uso e il recupero di materiali quotidiani per giocare.
Particolarmente rivolti ai genitori sono i libri di Loos, Viaggio a Fantàsia e quello di Cohen, Gioca con me. Cohen sa che non è facile per gli adulti, dimentichi della loro lontana l’infanzia, mettersi a giocare con i propri figli. Però si può. Si tratta di lasciar perdere le sgridate e utilizzare il gioco per mettersi al livello dei figli, favorendo la loro autostima e imparando a disinnescare le difficoltà con i compagni e la diffidenza fra maschi e femmine. Pensate che Cohen arriva a valorizzare anche il gioco “duro”!
Per finire, non poteva mancare in un libro che offra esempi di giochi e attività per disabili. Eccolo: Loos, Handicap? Anche noi giochiamo.